RENNES-LE-CHATEAU: "Le curé aux milliards"

Dal 1891 (successivamente alla scoperta della tomba della marchesa) Sauniere inizia ad arricchirsi in maniera esponenziale. Si calcola che per le realizzazione di una serie di opere (che vedremo in seguito) a Rennes-le-Château Sauniere abbia speso qualcosa come 200.000 FF dell’epoca, corrispondenti a circa 200 anni di stipendio di un prete di provincia.
I primi restauri sono per la chiesa (dedicata naturalmente a S. Maria Maddalena), il cui portale (Fig.14) viene completamente rinnovato.
Il visitatore della chiesa di Rennes rimane immediatamente colpito dall’inquietante frase che lo accoglie: “TERRIBILIS EST LOCUS ISTE”, ovvero “Questo è un luogo terribile…” (Fig.15).
Una frase ripresa dalla Bibbia, nel punto in cui Giacobbe si addormenta in un luogo chiamato “Betel” (“Casa di Dio”) e sogna una scala che mette in comunicazione il mondo materiale con quello ultraterreno.
Il seguito della frase biblica risulta essere:
“HIC DOMUS DEI EST ET PORTA COELI”, cioè “…questa è la casa di Dio e la porta del cielo”.
All’interno della chiesa il demone Asmodeo (Fig.16), che nella tradizione esoterica era deputato alla salvaguardia dei tesori nascosti, sembra sofferente, schiacciato sotto il peso dell’acquasantiera.
Inaspettatamente ogni punto del corpo del demone sembra rimandare a luoghi precisi presenti nei dintorni di Rennes.
Il diavolo appare seduto, naturalmente sulla poltrona del diavolo, nei boschi attorno Rennes (Fig.17).
La mano destra mostra un cerchio (identificato con “Le cercle”, a est di Rennes-le-Château), la mano sinistra è completamente estesa a mostrare le cinque dita, un probabile riferimento alla “Pierre du Pain” (sempre a est di Rennes-le-Château) dove la leggenda vuole che il diavolo abbia lasciato l’impronta della mano.
Al di sopra della statua di Asmodeo ritroviamo anche due lettere, ovvero “B. S.”, non Berenger Sauniere secondo l’interpretazione più comune, ma più verosimilmente “Blanque + Sals” i due fiumi che bagnano Rennes-les-Bains.
Un’altra curiosa particolarità è rappresentata dalle statue presenti all’interno della chiesa (Fig.18), commissionate su disegno dello stesso Sauniere.
Queste statue rappresentano nell’ordine S.Giuseppe, S.Rocco, S.Antonio L’Eremita, S.Antonio da Padova e S.Luca, le cui iniziali formano la parola “GRAAL”.
Altra statua presente è quella della Maddalena, rappresentata con in grembo un vaso, simbolo del Graal.
La Maddalena è raffigurata inoltre sotto l’altare, all’interno di un bassorilievo (Fig.19) fortemente voluto e progettato dallo stesso parroco.
Oltre la gotta in primo piano, si possono scorgere la torre della chiesa di Rennes-le-Château e l’antico portale presente all’ingresso del villaggio (risalente all’epoca della dominazione visigotica), ancora ben conservato alla fine dell'Ottocento e in seguito demolito.

 

Sauniere non si ferma al semplice restauro della chiesa parrocchiale ma utilizza i fondi che incessantemente giungono dai suoi molteplici e misteriosi finanziatori per abbellire il piccolo e fatiscente villaggio di Rennes-le-Château.
Sauniere edifica infatti sui possedimenti della chiesa una meravigliosa torre d’osservazione (Fig.20), che chiama naturalmente “Tour Magdala”, in onore della Maddalena.
Questa torre viene poi collegata, tramite un camminamento, ad una “Orangerie” (Fig.21) in vetro, una sorta di serra.
Sauniere realizza inoltre per sé una lussuosa e magnifica villa, che chiama”Villa Betania” (Fig.22), un esplicito riferimento al luogo in cui la Maddalena, secondo i Vangeli, unse i piedi di Gesù, asciugandoli in seguito con i propri capelli.
La villa verrà utilizzata come residenza personale dal parroco, un luogo privilegiato dove poter accogliere nel lusso e nello sfarzo gli ospiti illustri che iniziano a giungere numerosi a Rennes-le-Château.
Sauniere conduce a Villa Betania una vita agiata e confortevole per parecchi anni, almeno sino alla fine del secolo quando giungono due eventi del tutto inaspettati.

Il primo è costituito dalla morte di Antoine Gelis, parroco di Coustassa, un paesino vicino a Rennes-le-Château, amico fraterno di Sauniere. Gelis viene trovato assassinato nella propria canonica, la serratura non risulta forzata (probabilmente aveva aperto egli stesso al suo assassino), i risparmi del parroco (ingenti somme di denaro per l’epoca, circa 20.000 FF) risultano essere al loro posto, occultati in diversi punti dell’abitazione. A poca distanza dal cadavere viene ritrovato un pacchetto di cartine per sigarette di marca “Tzar” (vendute solo a Parigi) su cui è stata tracciata l’enigmatica frase: “Viva Angelina!”.

Nel 1901 muore il vescovo di Carcassonne Mons. Billard, protettore di Sauniere e, senza dubbio, uno dei suoi principali finanziatori. Il nuovo vescovo (Mons. De Beausejour) chiede immediatamente spiegazioni a Sauniere circa le sue ingenti e sospette entrate.
Sauniere, ovviamente, rifiuta di fornire qualsiasi chiarimento al vescovo il quale ordina senza indugio il suo immediato trasferimento.
Sauniere oppone la più ferma ostinazione e per il vescovo non rimane altra strada che aprire nei confronti del parroco un procedimento dinnanzi il tribunale ecclesiastico (1910).
Scatta da questo momento, per Sauniere, la sospensione dalle funzioni sacerdotali, che durerà sino alla sua morte nel 1917.
Sauniere si ritira nelle sue proprietà, continua ostinatamente a dire Messa in forma privata nella cappella di Villa Betania e riprende a vivere agiatamente, ben al di sopra delle misere possibilità di semplice prete di campagna rimasto, tra l’altro, anche senza stipendio.
Il 12 Gennaio del 1917 la perpetua di Sauniere, Marie Denarnaud, ordina per Sauniere una bara (di cui esiste regolare ricevuta - Fig.23), sebbene il parroco godesse in effetti di ottima salute.
Cinque giorni dopo questa sorta di inquietante avvertimento, Sauniere viene colpito piuttosto misteriosamente da un ictus: Jean Riviere, parroco di un paese vicino che lo confessa sul letto di morte, gli nega l’assoluzione (circostanza piuttosto inspiegabile e sospetta tra sacerdoti), del tutto sconvolto dalle confessioni di Sauniere. Dal quel momento, Jean Riviere inizierà a vivere in completo isolamento, sino alla fine dei propri giorni, profondamente sconvolto dalle ultime rivelazioni del parroco di Rennes-le-Château.


Sauniere muore il 22 Gennaio 1917.
Riceve l’estrema unzione solo il 24 Gennaio, giorno dell’inumazione.
All’apertura del testamento con grande sorpresa tutto viene lasciato alla perpetua, la quale continuerà a vivere nella canonica di Rennes-le-Château, sola e appartata rispetto al resto della comunità di Rennes.
Poco prima di esser colpita da demenza senile, nel 1949, Marie Denarnaud consegna a Noël Corbu, assistente della donna negli ultimi anni di vita e successivamente unico acquirente dei terreni del parroco, questa eccezionale rivelazione: “Un giorno, mio buon Noël, vi rivelerò un segreto che vi farà molto, molto ricco!”.
La Denarnaud muore nel 1953, senza esser riuscita, purtroppo, a rivelare nulla a Monsieur Corbu, il quale, per recuperare le spese sostenute negli ultimi anni del suo soggiorno a Rennes, apre un rinomato ristorante a Villa Betania.
Gli abituali frequentatori verranno allietati, nel corso della degustazione delle specialità della regione, dalla narrazione, registrata su nastro magnetico, della vicenda del parroco e dei suoi misteriosi e singolari lavori a Rennes-le-Château.
Da lì a pochi anni tutto il mondo parlerà di questo piccolo e sperduto paesino della Linguadoca, entrato ormai a pieno merito nei grandi misteri della Storia.


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