GIORNALE DEL POPOLO 25 aprile 1958


SAPREMO MAI CHE COSA è IL MONDO?

Rivelazioni sulla formula sintetica dell'universo

Todeschini anticipa al "Giornale del Popolo" importanti novità sulla teoria di Heisemberg oggi comunicata al campo scientifico


Oggi 25 aprile gli scienziati di tutto il mondo potranno conoscere la teoria di Heisemberg, di cui la stampa internazionale ha riportato la misteriosa formula matematica riasuntiva, proposta per la coordinazione dei campi elettrici, magnetici e gravitici.
In attesa di questa rivelazione, abbiamo ritenuto opportuno di interpellare Narco Todeschini, il quale ci ha anticipato importanti novità in base alle comunicazioni avute direttamente dal fisico di Gottinga col quale è in corrispondenza.
La questione ci è stata riassunta nel seguente modo:
La teoria della relatività di Einstein e la teoria dei quanti di Plank, dal principio di questo secolo hannoo dominata la fisica, ma esse, lungi dal completarsi l'un l'altra, sono in netta contraddizione tra di loro. Infatti la prima è basata sul concetto che lo spazio cosmico sia vuoto ed abbia campi di forze che variano con continuità da un punto all'altro e nel tempo, mentre la seconda postula la struttura discontinua della materia e dell'elettricità.
In altre parole, nei fenomeni dal millesimo di millimetro alle grandi distanze interplanetarie, il concetto di campo gravitico di Newton regna sovrano. Nel mondo dell'atomo, al contrario, è la meccanica quantistica che fa legge. La relatività di Einstein, anche come è stata modificata prima della sua scomparsa, non ha quindi consentito l'unificazione dei campi e della materia.
D'altra parte, Heisemberg stesso fin dal 1927, notando come non fosse possibile osservare un fenomeno subatomico senza alterarlo con la radiazione usata, rinunciava a descrivere ogni modello atomico e la traiettoria degli elettroni, per attenersi solo a dati incontrovertibili quali la frequenza delle radiazioni, le velocità, ecc. realmente misurabili. Abbandonando quindi la meccanica di Newton, ne fondava una esclusiva per l'atomo, ma con ciò veniva ad urtare contro l'unicità delle leggi che dovrebbe dominare sia i grandi che i piccoli agglomerati di materia, ed inoltre veniva a palesare l'incapacità della scienza a precisare le traiettorie degli elettroni, cioè a determinare le leggi del loro moto.
Lo Schrodinger, nello stasso anno, per conciliare i fenomeni ottici ed elettromagnetici che, ora ci appaiono sotto forma di onde, ed ora, sotto forma di corpuscoli, fu indotto a considerare un'onda di probabilità, finzione matematica che ci consente di trovare il luogo più probabile ove è una particella; ma con ciò veniva a togliere a tale onda ogni substrato fisico, rinunciando in tal modo a spiegare come la vibrazione si trasmette nello spazio vuoto e perchè mantenga la stessa frequenza ed ampiezza della sorgente che la emette. Il premio Nobel De Broglie, che aveva dato la prima idea di questa teoria ondulatoria, nella sua opera "Nuove prospettive in microfisica", confessa esplicitamente che verso la fine del 1951 il suo spirito era preparato per il "volta-faccia", cioè si era convinto della necessità di sostituire alla onde di probabilità onde reali cioè onde di spazio fluido, come quelle ideate da Todeschini, comportanti regioni singolari, là dove apparivano corpuscoli.

I quattro campi

Giova ora fare il punto sulle nostre conoscenze attuali del campo. Il più comune è quello elettromagnetico, responsabile dei fenomeni che vanno delle onde radio ai raggi gamma, passando per l'infrarosso, la luce visibile, l'ultravioletto ed I raggi X. la teoria meccanica ondulatoria ha associato a questo campo una particella: "il fotone".
Recentemente si è messo in evidenza un secondo campo, quello delle forze nucleari. Nel nucleo non sono le attrazioni elettriche che uniscono tra di loro I protoni, poichè questi, avendo carche positive si respingono. Non è nemmeno la forza gravitazione che tiene unite queste particelle, perchè la sua intensità è milioni di volte troppo debole per assicurare la coesione nucleare. Bisogna perciò ammettere l'esistenza di un campo nucleare di natura sconosciuta e di una nuova particella che lo provoca. Il premio Nobel Yukawa nel 1930 detrminò col calcolo che tale corpuscolo doveva avere una massa 220 volte maggiore dell'elettrone e carica eguale all'unità. In seguito Anderson e Neddermayer riuscirono a fotografare la traiettoria di tale corpuscolo che fu chiamato "Mesone".
Un terzo campo venne scoperto constatando che la radioattività beta diretta al centro del nucleo, fa espellere al neutrone un elettrone, trasformando il primo in protone. Le due particelle nate dal neutrone sono dotate di velocità inferiore a quella che dovrebbe essere. Una certa quantità di moto manca all'appello. Poichè la somma delle masse delle due particelle corrisponde a quella del protone, bisogna ammettere che un corpuscolo di massa nulla e senza carica ha impresso tale quantità di moto. Così nacque l'ipotesi del "neutrino" e del suo "campo di interazioni deboli", sviluppato da Fermi, che porta ad una nuova spiegazione delle particelle nucleari e della loro anatomia.

Il campo unitario

Il quarto campo è infine quello della gravitazione che ci è ben noto nei suoi effetti, e per generare il quale, in base al concetto della meccanica ondulatoria, bisognerebbe ammettere una particella "il materione" da Todeschini postulato come il vortice più piccolo, dotato di forze attrattive, il quale si risolve in altre particelle ancor minori (fluidoni) costituenti il mezzo ambiente (spazio fluido).
Orbene, per mettere in relazione I 4 campi sopra citati, Heisemberg, ha adottato due concetti: la granularità dello spazio e la sua struttura materiale, che Todeschini ha enunciati molti anni or sono ed ha posto a base della sua "Teoria delle Apparenze" (scoperta 14.a e 54.a).
Come l'energia non può essere frazionata infinitamente, ed esiste un grano minimo di essa, così lo spazio non avrebbe una struttura continua, ma sarebbe suddiviso in grani che hanno un diametro dell'ordine di 10-13 millimetri, al di sotto del quale la nozione di spazio perde ogni senso.
Per Heisemberg ora, il vuoto appare come una degenerazione dello spazio, mentre sinora si sovrapponevano al vuoto i differenti campi della fisica.
In altre parole, la forma normale dello spazio sarebbe quella che si osserva nel nocciolo nucleare, nel campo delle potenti interazioni delle particelle. Una serie di 4 degenerazioni conduce attraverso i 4 campi fondamentali della fisica (nucleare, elettromagnetico, delle interazioni deboli e gravitazionale), dalla materia perfetta al vuoto assoluto. A tali degenerazioni successive dello spazio, supposte da Heisemberg, corrispondono delle trasformazioni matematiche che egli ha fatto subire alla sua "funzione di spazio", benchè egli non abbia ancora saputo precisare chiaramente la natura di queste trasformazioni.
In sostanza l'enigmatica formula da lui trovata, non è stata dedotta col raziocinio seguendo le leggi della dinamica e lo svolgersi dei fenomeni con una chiara concatenazione di cause ed effetti, ma bensì è una relazione empirica che dovrebbe porre in relazione i 4 campi fisici in parola e precisare le loro caratteristiche principali.
Da quanto sopra emerge che la teoria di Heisemberg sta tra quella di Einstein che ammetteva uno spazio tempo curvo, vuoto, e quella di Todeschini, che viceversa è basata su uno spazio tridimensionale fluido avente densità costante, e nei cui movimenti particolari si identificano tutti I fenomeni fisici.
Mentre con questa teoria i grani di materia risultano sfere di spazio in rapidissima rotazione su se stessi rispetto allo spazio ambiente e tale movimento spiega qualitativamente e quantitativamente ogni corpuscolo e le sue caratteristiche, viceversa con la teoria di Heisemberg non appare facile spiegare come lo spazio totalmente degenerato, il vuoto, possa generare in pieno, la materia.
Ma parte ciò, bisogna rilevare che l'equazione matematica che raggiunge oltre la coordinazione di cui sopra, anche l'unificazione qualitativa dei 4 campi citati è stata già scoperta 30 anni or sono da Todeschini e pubblicata nei suoi ibri apparsi nel 1949 ad oggi. (Teoria delle apparenze - La Psicobiofisica, Scienza unitaria del Creato - Revisione delle basi teoriche e sperimentali della fisica moderna, ecc.).
Tale equazione costituisce inoltre l'argomento principale di una memoria intitolata: "L'unificazione qualitativa della materia e dei suoi campi di forze continue ed alterne" riportata negli "Atti dell'Ateneo di Scienze e Lettere di Bergamo" e presentata alle principali Accademie scientifiche italiane ed estere nel 1955.

Il significato

Se il significato fisico della formula di Heisemberg è identico a quello della formula di Todeschini, come sembra, allora resta indiscutibilmente documentata la priorità dello scienziato italiano.se viceversa tale significato è differente, resta da vedere quale delle due relazioni è la più attendibile e feconda di risultati; tenendo presente, come è noto, che quella di Todeschini ha già avuto nel campo fisico ed in quello medico 180 applicazioni pratiche che la confermano sperimentalmente, mentre quella di Heisemberg richiede almeno cinque anni di verifiche, come ha asserito quest'ultimo.
Intanto è da rilevare che entrambe le formule differiscono da quella avanzata a suo tempo da Einstein, che è già stata giudicata assolutamente infficente a conseguire la unificazione in parola.
Nel 1955, con la scoperta dell'anti-protone, si potè constatare che le caratteristiche di tale particella e delle altre 23 sino allora tratte dal nucleo atomico, si possono spiegare solo con la teoria di Todeschini, mentre invece smentiscono in pieno quella di Einstein. 4000 scienziati di tutto il mondo, si riunirono nel marzo del 1956 a New York al XXV Congresso della Società di Fisica americana, convenendo sulla necessità di abbandonare la teoria di Einstein e di adottare in sua vece i nuovi principi unificatori prospettati da Todeschini.
Successivamente nel giugno dello stesso anno, il Congresso dei Premi Nobel, svoltosi a Lindau in Germania, confermava in pieno tali risultati, ed Heisemberg stesso dichiarava:
"la scoperta di nuove particelle ha capovolte le nostre conoscenze e bisogna ammettere che I corpuscoli subatomici siano forme diverse di un'unica materia, siano cioè sfere di spazio fluido in rapidissima rotazione su se stesse, come ha scoperto a suo tempo Todeschini."

Dimostrazione

Questi, in seguito a tali affermazioni in campo internazionale, veniva invitato in Francia da un comitato d'onore costituito dal presidente del Consiglio dei ministri Bidault e dai più eminenti scienziati francesi, ove tenne conferenze in Parigi ed altre Università, riscuotendo vasti consensi.
La teoria di Todeschini dimostra che l'universo è costituito da una sostanza unica e primordiale: lo spazio fluido avente densità costante, I cui movimenti sferici rotanti costituiscono I sistemi nucleari, atomici ed astronomici, ed I loro 4 campi di forze, ed I cui movimenti ondulatori, quando colpiscono I nostri organi di senso, producono in questi delle correnti elettriche, le quali trasmesse al cervello tramite linee nervose, suscitano nella nostra psiche, le sensazioni di forza, elettricità, luce, calore, odore, sapore, ecc. Queste sensazioni per il fatto che sorgono esclusivamente nella nostra psiche, sono irreperibili nel mondo fisico oggettivo, nel quale esistono invece solo I corrispondenti movimenti di spazio.
L'importanza di questa concezione sta nel fatto che ci fa comprendere finalmente come la materia, I suoi 4 campi di forza e l'energia radiante, vengono ad essere unificati qualitativamente, essendo tutti oggettivamente considerati, solamente movimenti di spazio fluido inerziale.
Todeschini ha così unificato in una sola formula matematica il campo gravitico, magnetico, elettrico, in quello fluido dinamico, ed ha fuso in quest'ultimo anche i campi luminoso, termico, acustico, odoroso, saporoso, ecc. che sinora erano stati trascurati pur manifestandosi questi attorno alla materia come i primi, e pur seguendo le stesse leggi generali.
Se il tentativo fatto da Einstein di unificare I campi è fallito, se Heisemberg ora non sa spiegare come sorgono le qualità diverse di tali campi, ciò è dovuto al fatto che tali qualità sorgono solo in noi e non sono reperibili nel mondo oggettivo, nel quale esiste solo il campo spazio-dinamico corrispondente.
Todeschini, considerando poi che i movimenti dello spazio cosmico vengono ad infrangersi contro il corpo umano che vi è immerso, ponendone in risonanza gli organi di senso, ha potuto svelare la meravigliosa tecnologia elettronica di tutti gli organi di senso e di moto centrali e periferici del sistema nervoso, determinando così le relazioni matematiche e funzionali che corrono tra i fenomeni fisici, biologicii e psichici, e li ha inquadrati in una scienza madre unitaria denominata appunto per ciò "psicobiofisica". Questa teoria è perciò molto più vasta e completa di quella di Heisemberg, perchè contempla in più I fenomeni biologici e psichici che lo scienziato tedesco ha trascurati e senza considerare I quali non si possono spiegare nemmeno quelli fisici.
Una scienza unitaria deve infatti comprendere tutte tre le qualità di fenomeni predette perchè in effetti essi sono concatenati gli uni agli altri e si manifestano realmente nell'universo.