L’ECO DI BERGAMO 17 Aprile 1974

Al cenacolo Bergomense

La conversazione sulle teorie delle “apparenze” dell’ing. Todeschini

La teoria delle “apparenze” dello scienziato bergamasco ing. Marco Todeschini, pubblicata nel 1949, ha ottenuto nel mondo scientifico consensi e prove sperimentali tali da incentrare nei suoi principi l’attenzione degli studiosi delle varie discipline.
Si tratta di una spiegazione del cosmo che, pur evitando le difficoltà filosofiche e fisico-matematiche della relatività di Einstein, chiarisce più esattamente il fenomeno della gravità della luce, di ogni forma di energia, svelandone l’intima natura.
Per il Todeschini l’universo è composta di una sostanza eterea ponderabile, concepita per altro non fissa. Ma in movimento rotatorio e traslatorio. Tale materia, detta anche “spazio fluido-dinamico”, è la sola realtà materiale esistente nel mondo oggettivo. Tutto il resto (luce, elettricità, forza, sapore, ecc.) è effetto della collaborazione tra la predetta materia e la psiche dell’uomo, che viene ad essere in contatto di azione con l’urto della materia attraverso gli organi di senso del corpo umano, che sono essenzialmente “elettronici”. Perciò le sensazioni umane sono un effetto simultaneo delle due cause diverse: materia e psiche.
Le due più celebri teorie scientifiche unitarie, quella di Einstein e quella di Todeschini, sono state oggetto di analisi nel corso della conferenza organizzata dal Cenacolo Culturale Bergomense sul tema “Crollo della relatività di Einstein e le basi della nuova scienza unitaria”; riunione tenutasi ieri sera nella sala Bernareggi del Collegio Sant’ Alessandro.
Dopo il saluto del presidente del Cenacolo signora Veronica Rasmussen, il prof. Rosario Fresta ha ricordato brevemente i numerosi riconoscimenti che sta continuando ad avere nel mondo la teoria “psicobiofisca” di Todeschini, che – ha detto – supera la teoria di Einstein, in quanto dimostra che la fisica, contemplando solo fenomeni materiali oggettivi, è del tutto unilaterale e non può assrgere a scienza unitaria del creato, perché questa deve comprendere in sé e spiegare non solo i fenomeni fisici, ma anche quelli biologici e psichici.
I relatori della serata sono stati il dott. Ugo Gavazzeni e il prof. Emmanuele Borgognone, che da anni si interessano a fondo di questi problemi, pubblicando sull’argomento libri e articolo. Essi hanno analizzato nel corso delle loro relazioni alcuni aspetti delle due teorie scientifiche di Einstein e Todeschini, mettendone in luce gli aspetti filosofici e più propriamente fisici. Alcuni quesiti sono stati posti dal qualificato pubblico presente.