RENNES-LE-CHATEAU: "Et in Arcadia Ego" del Guercino

La mostra sul Guercino che si è tenuta a Milano dal 27 settembre 2003 al 18 gennaio 2004 è stata l’occasione per vedere “dal vivo” il famoso quadro del Guercino dal titolo “Et in Arcadia Ego” solitamente esposto a Roma (Fig.1).
Il Guercino, Giovanni Francesco Barbieri nato a Cento nel 1591 e morto a Bologna nel 1666, fu uno dei maggiori esponenti del ritorno ai temi classici nella pittura del Seicento e il suo quadro, dipinto nel 1618, rappresentante due pastori che usciti dal bosco si imbattono in una tomba sconosciuta che reca l’iscrizione “et in Arcadia Ego”, diventa uno dei quadri-simbolo del Movimento Culturale denominato "Arcadia" che ebbe il suo culmine nel salotto romano della regina Cristina di Svezia attorno al 1650.
Nel quadro, sopra la tomba, si trova un cranio in decomposizione.
Questo quadro è stato molte volte preso in oggetto da chi ha scritto sul mistero di Rennes le Chateau in quanto la scritta “et in Arcadia Ego” appare anche nel quadro di Poussin “I pastori d’Arcadia” la cui riproduzione l’abate Sauniere acquistò durante il suo primo viaggio a Parigi insieme alle riproduzioni di una tela del Teniers e una rappresentante Celestino V°.

Una delle cose su cui tutti gli scrittori che si sono occupati di questo quadro si sono particolarmente soffermati è il cranio (Fig.2).Come potete vedere dalle immagini, il cranio presenta a prima vista un foro sulla tempia sinistra e questa particolarità è stata messa in relazione con le pratiche di sepoltura dei re Merovingi, definiti da molti il "Sang Real", discendenti di un’ipotetico matrimonio tra Gesù e la Maddalena. Questa particolarità lo mette in stretta relazione con la storia di Rennes le Chateau, dato che una delle teorie principali vede l’abate Sauniere scopritore di pergamene riportanti le genealogie Merovinge.
Ma, ad una analisi neanche tanto approfondita del quadro dal “vivo” si fanno scoperte contrastanti.

Il “foro“ in oggetto non è tale....è “solo” una mosca abilmente dipinta, con tanto di ali trasparenti (Fig.3).
Fa parte di una serie di animali che il Guercino mise di contorno al cranio e che rappresentano appunto la decomposizione dello stesso: la mosca, appunto, un topo, un paio di vermi, una lucertola ed un uccello rapace notturno (una civetta?) presente sul ramo che sovrasta il cranio.
Le conclusioni che si possono trarre da questa piccola “scoperta” è che chi scrive dovrebbe sentire il bisogno di informarsi prima di lanciarsi in supposizioni e che chi “copia” le ricerche altrui farebbe bene a controllare, prima.
Fa così presto una mosca a trasformarsi in “elefante”!!!!!

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M.Gresele (16/03/04)