CALCOLO DELLA EFFICIENZA DEL DISPOSITIVO TODESCHINI

 

Come ormai ben conosciamo, il dispositivo inventato dal Prof. Todeschini, e chiamato più precisamente “Motore a forza propulsiva centrifuga”, è costituito essenzialmente da due masse rotanti e rivoluenti attorno ad un centro comune che col loro movimento circolare generano una forza centrifuga propulsiva che permette al sistema di muoversi nella direzione voluta. Pur sembrando semplice nel concetto, il calcolo dell’effettiva efficienza di tale congegno non lo è affatto. Con questo piccolo saggio voglio provare a dare concretezza alla teoria attraverso il calcolo con l’aiuto delle formule che la fisica meccanica ci fornisce.

Immaginiamo allora di avere una massa che si muove di moto circolare uniforme attorno ad un centro percorrendo una circonferenza di raggio

 

r = 0.02 m

 

per cui la circonferenza stessa vale

 

c = 0.02 * 2 * 3,14 (p) = 0.1256 m

 

Stabiliamo ora quanti giri al minuto tale sfera debba compiere attorno al suo centro. Decidiamo di farle fare almeno 3000 giri al minuto, e quindi

 

n = numero giri/sec = 3000 / 60 sec = 50

 

Quale sarà lo spazio percorso dalla succitata sfera in un secondo? Fin qui è semplice, infatti basta moltiplicare la circonferenza per il numero di giri e il risultato sarà

 

s = c * n = 0.1256 * 50 = 6.28 m

 

E la sua velocità? Sapendo che la velocità è pari allo spazio percorso nell’unità di tempo la possiamo calcolare dividendo lo spazio per l’unità di tempo e quindi essa sarà

 

v = s / t = 6.28 / 1 = 6.28 m/sec

 

A questo punto introduciamo il valore caratteristico della sfera rivoluente attorno al centro per poi calcolarne la forza centrifuga relativa, stabilendo che tale sfera possegga un peso espresso in chilogrammi forza

 

P = 0.05 kgp (50 grammi)

 

equivalente ad una massa m espressa in chilogrammi massa pari a

 

m = 0.05 kgm.

 

Fatto questo dobbiamo calcolare la forza centrifuga che sviluppa tale massa seguendo la traiettoria circolare già stabilita. Per far ciò dobbiamo applicare la formula

 

Fc = m * v2/r

 

dove m rappresenta la massa della sfera succitata, v la velocità già calcolata e r il raggio della circonferenza citato. Fatti i calcoli risulta

 

Fc  = 0.05 * 6.282 / 0.02 = 98.596 Newton.

 

A questo punto, tenendo in considerazione che tale forza si sviluppa nella sua totalità e nella direzione voluta soltanto in un settore limitato della traiettoria percorsa dalla sfera, ci sentiamo di applicare ad essa un coefficiente di riduzione che stabiliamo in modo empirico  pari a

 

k = coeff. riduzione = 0.25

 

Allo stesso tempo però, sappiamo che nel dispositivo Todeschini le masse che ruotano sono in numero di due e che per la particolarità del congegno stesso esse si incontrano a sommare le singole forze centrifughe due volte per ogni giro percorso. Quindi la forza centrifuga effettiva Fe risulterà alla fine pari a

 

 Fe = Fc * k * 2 = 98.596 * 0.25 * 2 = 42.298 Newton.

 

Determinata la forza Fe effettiva generata dalle sfere rotanti, non ci resta che applicarla al dispositivo stesso tenendo conto, ovviamente, del suo peso come impedimento al moto. Il suo peso espresso in chilogrammi forza lo ipotizziamo

 

P = 10 kgp

 

pari ad una massa espressa in chilogrammi massa pari a

 

M = 10 kgm.

 

Di conseguenza la forza peso diventerà

 

Fp = M * g = 10 * 9.81 m/sec² = 98.10 Newton

 

dove g rappresenta l’accelerazione di gravità.

 

Detto ciò dobbiamo considerare che il dispositivo è applicato ad un carrello su ruote e quindi la forza resistente Fr dovuta all’attrito sarà calcolata applicando il coefficiente d’attrito

 

m = 0.20

 

e quindi avremo

 

Fr = Fp * m = 98.10 * 0.20 = 19.62 Newton

Ora siamo finalmente in grado di conoscere la forza Ft trainante il sistema che scaturisce dalla semplice differenza risultante tra la 

 

Ft = Fe  -  Fr = 42.298  - 19.62  = 29.678 Newton.

 

Calcolando, a questo punto, quale sarà la accelerazione che subirà il sistema dispositivo-carrello, potremo trovare successivamente a quale velocità esso si muoverà nei diversi istanti del suo moto. L’accelerazione sarà data dall’applicazione della formula

 

a = Ft  / M = 29.678  / 10 = 2.9678 m/sec².

 

Il calcolo della velocità istantanea è dato dalla formula

 

v = a * t

 

dove t rappresenta il tempo trascorso dall’inizio dl moto.

 

Ecco quindi che il “dispositivo” si muoverà

 

dopo 1 secondo alla velocità di 2.9678 m/sec pari a 10.68 km/h

 

dopo 1 minuto alla velocità di 178.07 m/sec pari a 641 km/h

 

Certamente questi numeri sembrano impossibili da accettare sia a voi che a me, ma come avete visto essi provengono dal calcolo. Dove si nasconderà l’inghippo? Non mi dispiacerebbe avere un aiuto per capire se l’impostazione del calcolo non è corretta o se davvero dovremmo aspettarci dalla realizzazione concreta del dispositivo dei risultati a dir poco strabilianti...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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F. Zampieri (14/05/05) - © A.C.N.R.